Seminario “Navigare i sogni – Dalla sceneggiatura al cortometraggio”
Premessa:
Lo scopo di questo nuovo post è spiegare l'incontro che abbiamo avuto con chi ha realizzato il cortometraggio "Capitan Didier" organizzato dall'Università IUSVE. Infatti il 23 Gennaio abbiamo guardato un video in diretta su YouTube fatto da Emergency, poi tramite Zoom abbiamo partecipato ad una video-conferenza, un seminario sul cortometraggio "Capitan Didier" potevamo interagire con la sceneggiatrice, il produttore esecutivo e la regista. Questa opportunità ci è stata data dalla nostra scuola per le ore di Educazione Civica.
Chi ha organizzato l'evento:
L'evento è stato organizzato da Tenué, Emergency, dall'Università IUSVE con sede a Mestre e a Verona e dalla fondazione ISMU con sede a Milano che produce e sostiene ricerche sulla società multietnica e sui fenomeni migratori.
Gli insegnati mi hanno iscritta per partecipare ad un'attività di Educazione Civica e visto che quest'anno il nostro indirizzo si concentra maggiormente sullo studio del video, abbiamo fatto un focus sulla realizzazione di un cortometraggio.
L'evento iniziava con una sessione plenaria e a seguire con il seminario, i dettagli li spiego nei prossimi capitoli.
La sessione plenaria:
Come prima cosa hanno presentato la manifestazione spiegandoci lo scopo generale di questa giornata, cioè sensibilizzarci sulla guerra, per vivere in una società più pacifica, rispettosa dei diritti umani e della diversità dei popoli.
I relatori principali per questa prima fase erano:
- Laura Silvia Battaglia, una giornalista e documentarista specializzata in Medio Oriente e nelle zone di conflitto che ci ha parlato di alcune su esperienze e le proprie testimonianze in Iraq e Yemen.
- Rossella Miccio, membro di Emergency, un'associazione indipendente e neutrale, nata per offrire cure medico-chirurgiche gratuite alle vittime della guerra e della povertà.
- Emanuele Di Giorgi, co-fondatore e amministratore delegato della casa editrice Tenué, una delle principali case editrici italiane nel campo del fumetto e dei graphic novel che ha collaborato con Emergency per la promozione del concorso "I colori di una nuova vita" per il progetto "NO ALLA GUERRA". Questo concorso ha lo scopo di avvicinare gli studenti delle scuole secondarie di primo grado su questi temi di guerra in un modo innovativo e originale.
Il Workshop:
Emergency anche quest'anno ha realizzato in concorso "Una Storia per Emergency" che consiste nel scrivere la sceneggiatura di un cortometraggio sul tema dei diritti e sulla pace. Questa seconda edizione del concorso è stato realizzato con il contributo dell' Agenzia per la Cooperazione allo Sviluppo nell'ambito del progetto "NO ALLA GUERRA", un'iniziativa di Educazione alla Cittadinanza Globale.
Il tema della sceneggiatura doveva riguardare le conseguenze sociali e sanitarie della guerra e la possibilità per abolirla con la solidarietà e l'integrazione facendo una particolare attenzione al lavoro delle ONG in Italia.
Quest'anno il bando è stato vinto da Roberta Palmieri che ha realizzato la sceneggiatura di un cortometraggio di nome "Capitan Dieder". La storia parla di un uomo, Amir, emigrato con origine subsahariana che lavora come fattorino per una pizzeria e di suo figlio Diedier che ha il sogno di costruire una barca fatta di cartoni di pizza, probabilmente per raggiungere la madre che non ha superato il viaggio in mare verso l'Italia. Una notte però, un' acquazzone distrugge la barca del bambino.
Roberta ci ha raccontato che non è stato facile trovare le parole giuste per descrivere la situazione difficile dei due protagonisti e di riuscire a far capire al meglio le loro emozioni. Voleva riuscire a trattare un argomento molto importante come quello dell'emigrazione o della guerra, cercando però di non renderlo pesante ma anzi, quasi fiabesco.
Dopo che hanno proclamato vincitore la sua sceneggiatura, Emergency ha provveduto nel trasformarla in un cortometraggio grazie alla collaborazione di Rai Cinema e di un altro partner, GROELANDIA srl.
Come regista hanno scelto Margherita Ferri, che si è confrontata con Roberta per capire quale fosse il messaggio principale che volesse trasmettere in modo da metterlo meglio in evidenza, e insieme hanno deciso quali parti meno importanti si potessero tagliare, visto che il cortometraggio aveva come limite di tempo 3 minuti.
Successivamente hanno fatto i provini per gli attori e iniziato le riprese.
Margherita ci ha detto che hanno dovuto affrontare vari problemi nella realizzazione di questo progetto, ad esempio ci ha raccontato che nella scena dove il piccolo Diedier cercava di salvare la sua barca nel capannone che si stava allagando a causa dell'alluvione, hanno dovuto costruire un muretto in modo che la struttura contenesse l'acqua e hanno dovuto comprare un autobotte per simulare la pioggia. Ma il problema principale è stato che nella notte in cui hanno registrato stava piovendo davvero. A differenza dell'acqua dell'autobotte, quella reale non si poteva controllare, in più tra gli attori c'era anche un bambino quindi la situazione era ancora più difficile da gestire.
Il produttore esecutivo è stato Leonardo Godano che ha risolto i problemi riguardanti al budjet e ha controllato che le riprese e le altre fasi di lavorazione del cortometraggio vengano svolte tenendo fede ai criteri artistici ed economici stabiliti in pre-produzione.
Conclusioni:
Di questo seminario mi è piaciuto molto quando Margherita Ferri, la regista e Roberta Palmieri la sceneggiatrice, ci hanno spiegato quello che fanno fatto per raggiungere il risultato finale del progetto. Mi ha colpito molto il fatto che fossero comunque due giovani ragazze e che siano riuscite comunque a realizzare un bel cortometraggio che riesce a trasmettere un messaggio importante. Mentre i relatori parlavano ho preso appunti su un quaderno che poi ho arricchito facendo delle piccole ricerche su Internet su delle parole o nomi che non conoscevo, per capire meglio di cosa stessero parlando.
Questo evento mi ha aperto gli occhi su quanto la guerra sia ancora presente ancora oggi al mondo, anche se non sembra visto che fortunatamente in Italia non è presente. Mi sono rimaste molto impresse le parole di Laura Silvia Battaglia, quando ha detto che i ragazzi della nostra età che vivono in quei luoghi vivono con la paura di pestare una mina mentre vanno a scuola oppure con l'ansia di non ritrovare i loro cari a casa quando torneranno dalle lezioni.
Commenti
Posta un commento